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  • Immagine del redattoreHasekura Amici Di Ishinomaki

Un viaggio in occidente

Aggiornamento: 2 mag 2019

IL 28 OTTOBRE 1613. . .

...salpa dal porto di Tsuki no Ura, la nave Date Maru (San Juan Bautista in seguito) un galeone costruito su modello spagnolo da maestranze giapponesi.

La nave è guidata da Tsunenaga Hasekura

Rokuemon, veterano samurai, vassallo del

Daimyo di Sendai Date Masamune.

A bordo vi sono circa 180 persone: 10 samurai (governativi) 12 samurai di Sendai, 120 tra mercanti, marinai e servi giapponesi e circa 40 tra spagnoli e portoghesi.

HASEKURA TSUNENAGA..
"...confessa che tutti quelli incomodi, disagi, e pericoli passati per il viaggio di cinque mila e trecento leghe ..." sono dimenticati per la disponibilità di Sua Santità a riceverli.

Lo scopo dichiarato della missione giapponese è quello di intraprendere relazioni commerciali con il Messico (Nueva Espana), la Francia per poi concludere il viaggio a Roma presso il papato di Paolo V, dalla presenza a bordo di Luis Sotelo, un frate francescano spagnolo, infatti è evidente anche un invito indirizzato al Pontefice romano ad inviare missionari cattolici in Giappone.

La spedizione, tre mesi dopo giunse ad Acapulco, per poi riprendere la rotta alla volta dell'Europa. Dopo le tappe in Spagna e in Francia, l'ambasceria giapponese giunge a Genova da dove salpa il giorno seguente per dirigersi verso Civitavecchia, allora porto

dello stato pontificio, dove approdano il 18 ottobre 1615. Qui l'allora governatore di Civitavecchia, Capitano Severolo, fa partire alcuni corrieri a Roma dal Cardinal Borghese (nipote di Paolo V) per informarlo dell'arrivo dei Signori stranieri nel porto di Civitavecchia, il

quale invia immediatamente il dottor Scipione Amati per informarlo dell'importanza degli ospiti giapponesi e gli ordina di accoglierli "benignamente". Egli dunque sale sul galeone per salutare gli ambasciatori e li autorizza allo sbarco, accogliendoli nei pressi di Porta Livorno e mette loro a disposizione una casa signorile e servitù. Furono ospitati dal Governatore con un lauto banchetto.





" . . . L'Ambasciatore giapponese Hasekura Roukemon inviato da Date Masamune, re di Boju, entro a sivigli il giorno di mercoledì 23 di ottobre del 1614. Era accompagnato da 30 giapponesi con le spade, il loro capitano della guardia, e 12 arcieri e alabardieri con lance pittate e spade da cerimonia. il capitano della guardia era cristiano e fu chiamato don Tommaso, il figlio di un martire giapponese..."



GLI OSPITI ORIENTALI SONO ACCOLTI DA "...SPARI D'ARTIGLIERIA E MOSCHETTI PER SEGNO D'ALLEGREZZA ET HONORE..."

La sera stessa gli ambasciatori giapponesi, richiedono "..licenza per essere ricevuti a Roma..." dal Pontefice Paolo V. SI apprestano quindi a partire per Roma. Il pomeriggio del 24 ottobre 1615 l'ambasceria giapponese arriva al Castello di Santa Severa, accolti da Ufficiali di Sua Santità e dai "..ministri residenti in detto castello..." A far gli onori di casa, con una sontuosa cena, è il reverendissimo monsignor Campori, comandante e Signore del Castello. La mattina successiva, la delegazione di Hasekura Tunenaga scortata da miliziani pontifici, riprende il viaggio per Roma Hasekura Tsunenaga giunge a Roma la sera del 25 ottobre 1615. Qui incontrano il segretario del Cardinal Borghese che consegna in segno di benvenuto, al'Ambasciatore giapponese due letteere del Cardinale. Solo Hasekura Tsunenaga e Padre Sotelo possono avere udienza da Papa Paolo V e dopo le tre rituali riverenze possono umilmente "...baciare i piedi di Sua Santità.."

L'entrata ufficiale in Roma della delegazione giapponese avviene il 29 ottobre 1615. Vi fanno ingresso da Porta Angelica, il corteo a cavallo, preceduto da un trombettiere accompagnato da tamburi, guardie svizzere e nobili romani, si snoda attraverso piazza S. Pietro e le vie

del borgo, salutato da salve di artiglieria e mortaretti, attraversa il Tevere sul ponte che porta a Castel Sant'Angelo, dove viene accolto da suon di musici e da una folla festante. Prosegue fino all'Arcoeli, sale le scale del Campidoglio e giunto in piazza ringrazia i Senatori e i Conservatori di Roma.


BIBLIOGRAFIA: C. FORNO "UN GEMELLAGGIO DALE RADICI ANTICHE"

TAVOLE: F.CORRENTI; A.MASSARELLI







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